Archivi categoria: NEWS

Ars Enotria a Ventotene

Ars Enotria, associazione di promozione sociale, nell’ambito delle sue iniziative miranti alla promozione e diffusione delle Arti, alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico, culturale, artistico, architettonico e naturale, il 5 luglio 2025 è stata ricevuta nella Sala consiliare del Comune di Ventotene dal delegato del Sindaco, dott. Carmine Matrone e dalla dott.ssa Viviana Romano, funzionaria.

Erano presenti un folto numero di soci di Ars Enotria e una delegazione dei VAS Calabria.

Dell’incontro erano state informate l’Amministrazione comunale di Rende, rappresentata dall’On. Sandro Principe, l’Amministrazione comunale di Casali del Manco, rappresentata dal Sindaco, prof.ssa Francesca Pisani e l’I.I.S. “Lucrezia Della Valle” di Cosenza, diretta dalla prof.ssa Rossana Perri.

E’ stato un incontro di amicizia, preludio di un Patto di Alleanza che unirà Ars Enotria APS, presieduta dalla prof.ssa Anna Stella Cirigliano che si è fatta ambasciatrice di tale Patto, con l’Amministrazione comunale di Ventotene, guidata dal Sindaco, dott. Carmine Caputo.

In un luogo di dolore e di sofferenza è nato il Manifesto di Ventotene, uno dei testi fondanti dell’Unione Europea che ha creato un’unione di Stati ispirati ai principi di pace, libertà e democrazia.

La visita a Ventotene del 5 luglio 2025 completa un percorso storico e culturale iniziato da Ars Enotria nel 2017, interrotto per tre anni di seguito causa Covid, ripreso nel 2025 con più determinazione e forza.

Tutto è partito dalle Borse di studio concesse, una da Angela Martire, Presidente dell’Associazione culturale Ars Enotria in occasione del passaggio di testimone nel 2017, l’altra dalla “Fondazione Cavaliere del Lavoro A.D. Rizzo” a due studenti dell’I.I.S. “Lucrezia della Valle” di Cosenza che hanno seguito il “Corso di formazione europea Altiero Spinelli” nel mese di settembre 2018.

I giovani hanno seguito il corso di formazione, noi adulti abbiamo conosciuto concretamente l’ ”Isola dei sogni”, avendo organizzato la visita di Ventotene in segno di memoria e di omaggio.

A Villa Rendanol’edizione 2025 del progetto “Futura” La splendida cornice di Villa Rendano sarà teatro,  mercoledì prossimo, 3 luglio, alle ore 17:30, della cerimonia di assegnazione delle borsedi studio  “Futura” per il 2025, destinate a studenti meritevoli del circuito socioassistenziale di Cosenza.     L’iniziativa, giunta alla terza edizione, è stata ideata e curata dalla vicepresidente dell’Associazione L’albero dei Sorrisi ODV, Rosellina Pietramala e dalla responsabile “progettazione sociale” Gisella Florio.   Sostenuta da numerose associazioni di volontariato e sponsor, con il patrocinio del Comune di Cosenza, della Provincia, di Banca Mediolanum, del Rotary di Mendicino e delle Serre Cosentine, dell’ANCRI, l’edizione 2025 di “Futura” intende veicolare il messaggio della “genitorialità” putativa tra i cittadini, favorendoi giovani ospiti di case-famiglie che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro o ad impegnarsi negli studi universitari. In tale ottica, quest’anno, per la terza volta, verrà rinnovata la borsa di studio ad uno stesso studente straniero che sta proseguendo lungo questo percorso lavorando al contempo in una cooperativa sociale. Grazie al Patrocinio del CSV di Cosenza, nella Sezione “IPAZIA” verranno assegnate targhe alla Memoria ed al Merito a donne “eccellenti” del Volontariato Cosentino, puntando a valorizzare “la Cultura del dono” e a favorirne la più ampia diffusione. Un riconoscimento speciale, intitolato a “Peppino Spizzirri” (giovane e valente medico, spentosi prematuramente), verrà assegnato a tre studenti del Liceo Classico Telesio che, affiancati dalla Professori Silvana Galluccie Flavio Nimpo,hanno meritoriamente affrontato il tema dellamedicina e della chirurgia estetica. Una borsa di studio andrà anche a tre giovani studentesse del Liceo Scientifico “Enrico Fermi”, che saranno premiate dalla Dirigente Rosita Paradiso. Un ringraziamento particolare va ai docenti, ai tutor e agli operatori sociali per l’affiancamento nella diffusione del bando e nella cura “personale” degli elaborati. Un grazie sentito, infine, va alla Fondazione “Attilio e Elena Giuliani” per avere generosamente consentito che il Premio “Futura” si svolga quest’anno a Villa Rendano.

La pena ha senso ? – prof. Eugenio Raùl Zaffaroni

Buon giorno cari Amici e Accademici, mercoledì 21 maggio 2025 alle ore 18:30 vi sarà la Lectio Magistralis, che si sarebbe dovuta tenere lo scorso anno, del Ch.mo professore Zaffaroni, Emerito di Diritto Penale e Criminologia presso l’Università di Buenos Aires già Giudice della Corte Interamericana dei Diritti Umani e Accademico Onorario dell’Accademia Cosentina.
L’evento Accademico viene organizzato unitamente al Comune di Cosenza e all’Istituto di Studi Penalistici Alimena-UNICAL presso la Sala di Rappresentanza del Comune di Cosenza.
La Lectio Magistralis ha per titolo:
“La pena ha senso?”
Al Chiarissimo Professore Zaffaroni l’Accademia porgerà la Pergamena di Accademico Onorario e il Signor Sindaco di Cosenza, Avv. Franz Caruso, darà il Sigillo della Città.
Vi aspetto.
Grazie.
Il Presidente
Antonio d’Elia 

Vecchie e nuove dipendenze patologiche

Buongiorno  insieme alla Presidente AMMI Cosenza  vi aspettiamo per condividere insieme questo pomeriggio, Martedì 20/5/25 presso Ordine dei Medici Cosenza . Tratteremo le nuove e le vecchie dipendenze, un’ emergenza sanitaria e sociale che colpisce la nostra società, le nostre famiglie, i nostri figli. L’evento  vede la partecipazione di illustri relatori esperti del settore. Abbiamo bisogno di dare voce  informare e sostenere chi si trova in difficoltà . 

Papa Leone XXIV – di Paolo Veltri

12 maggio, 2025

Paolo Veltri

Papa Francesco ci ha lasciato. Ne sentiamo tanto la mancanza noi laici, forse ancor più dei fedeli e dei praticanti cattolici. Abbiamo personalmente seguito tutti i suoi passi, dal primo Buona sera all’ultima apparizione col poncho. È stato un papa straordinario: le sue parole per la pace, l’uguaglianza, l’accettazione dei diversi, la sua dottrina evangelica risultavano tanto vicine al nostro sentire comune, come e più dei generici e spesso vuoti proclami provenienti dal mondo della politica. Diciamocela tutta: per tanti di noi è stato il leader che volevamo e che da tanto tempo è assente. Attraverso papa Francesco è come se avessimo trovato un leader carismatico nel Gesù del Vangelo, una guida al nostro quotidiano comportamento a Lui ispirata, fin quasi a sconfinare in una vera e propria accettazione della sola natura umana di Cristo.

 Ci siamo illusi che il suo magistero civile – oltreché religioso – ci avrebbe guidato e confortato fino alla fine dei nostri giorni. Naturalmente non poteva essere per sempre. E, ora, è come se fossimo caduti giù dall’alto di una nuvola, quella stessa nuvola sulla quale ci avevano messo le nostre mamme al tempo di Giovanni XXIII, il papa buono, il papa che tramite loro mandava le sue carezze a noi bambini.

Ne abbiamo conosciuti tanti di pontefici e, pur andando la nostra fede scemando col tempo, abbiamo sempre cercato di legare il nostro sentimento religioso – nel termine autentico, ossia di insieme di valori che tengono unite le persone – con quello di coloro che, via via, ne hanno rappresentato la massima espressione temporale. Esprimere giudizi e sentenze non sta a me, che non soltanto non sono esperto vaticanista ma che, ripeto, vivo da laico i valori del cristianesimo espressi da papa Francesco.

Mi limito, perciò, a esprimere personali sensazioni.  Un lungo freddo mi ha accompagnato durante gli anni da Paolo VI a Ratzinger, passando anche per il papa santo, nei quali ho identificato aspetti di trascendenza e di dottrina lontani dal sentire comune e, per dipiù, offuscati talvolta da misteri, silenzi, omissioni, barriere impenetrabili.

È stato diverso con papa Bergoglio e viene naturale ora chiedersi: cosa accadrà?

Azzardo qualche considerazione, che sarà probabilmente smentita nel tempo.

Il nome che un papa si dà dice già molto: Leone Magno fu un papa della prima cristianità, quando si scontravano teorie diverse, ciascuna volta ad affermare i dogmi della chiesa. Contrastò diverse eresie: il manicheismo, il monofisismo; fu fiero sostenitore dell’unità delle chiese e conservatore della stretta disciplina ecclesiastica; fu risoluto e deciso nel fermare gli Unni di Attila. Fu, insomma, un papa di notevole statura. Così come lo fu Leone XIII – l’ultimo papa leonino prima di papa Prevost – del cui operato resta centrale l’Enciclica Rerum Novarum, che dettò la dottrina sociale della Chiesa dentro un processo post unitario e dentro uno Stato Vaticano ancora traumatizzato dalla Breccia di Porta Pia e dall’ingresso della modernità.

Leone XIV è agostiniano come lo fu l’intransigente Lutero. Appare risoluto su alcuni grandi temi, quali la lotta alle disuguaglianze sociali – e non pochi segni ha lasciato in lui il suo ruolo pastorale nei 20 anni in Perù -, appare meno risoluto sulle questioni civili quali il sacerdozio femminile e l’omosessualità, ma del resto le forti accelerazioni impresse da papa Francesco sono state più volte frenate se non arrestate dalle resistenze in seno agli episcopati, alla cura cardinalizia e ai grandi della terra.

Con i grandi della terra ho l’impressione che papa Leone avrà miglior feeling di quello apparso nei giorni della scomparsa di papa Francesco, quando hanno voluto farci credere ipocritamente e falsamente che il mondo intero era con lui.

Ai suoi tempi, mi appariva che il papa santo avesse una particolare predilezione per Reagan, non credo che papa Leone l’avrà con Trump e nemmeno con altri leader occidentali. È pur sempre americano, è vero, ma non mi pare persona da assecondare gli umori del radicalismo conservatore di buona parte della chiesa statunitense.

È un matematico e, dunque, non mancheranno nel suo argomentare i richiami alla Critica della ragion pura di kantiana memoria, ma voglio fortemente augurarmi che sia qualcosa in meno – si, proprio in meno! – di quanto blaterano soloni della politica, ossia “è un super laureato, non uno delle chiacchiere a vanvera e del pacifismo da bandiera bianca”. Ne abbiamo fin troppi di teorici che spaccano il capello in quattro.

Come disse papa Giovanni “Quando incontro qualcuno non gli chiedo da dove viene. Non mi interessa. Gli chiedo dove va. Gli chiedo se posso fare un pezzo di strada assieme a lui”. Il papa che da laico vorrei è evangelico, è un papa che unisce alla ragion pura la ragion pratica, che parla da pastore e non da inquisitore. Tutto questo voleva papa Francesco. Non ha realizzato molto di ciò che propugnava, forse perché era tropo radicale.

Ci riuscirà il suo successore? Ci proverà? Non lo so.