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Festival della Poesia

La poesia come luogo. Cosenza come casa della parola

Riflessioni sulla terza edizione del Festival della Poesia di Cosenza (11-13 giugno 2025)

In un’epoca in cui la velocità domina e l’attenzione sembra diventare sempre più fragile, la poesia si impone come uno spazio di resistenza e di cura. È proprio questa consapevolezza che anima la terza edizione del Festival della Poesia di Cosenza, che si terrà nei giorni 11, 12 e 13 giugno 2025, organizzato dalla Fondazione Giuliani, in collaborazione con il Comune di Cosenza e con la partecipazione della Libreria Mondadori di Cosenza.

Non si tratta solo di un evento culturale, ma di un progetto di senso che mette al centro la parola, l’ascolto, il silenzio fertile da cui ogni riflessione nasce. Portare la poesia nella città, nelle sue piazze e nei suoi giardini, è una scelta che ha una forte valenza simbolica: riconnettere la cultura al quotidiano, l’arte alla collettività, in un momento in cui il bisogno di comunità e di espressione autentica si fa sempre più urgente.

La città come spazio poetico

Piazza XI Settembre, cuore simbolico di Cosenza, diventa per tre giorni uno spazio vivo di condivisione e riflessione. È qui che si articolerà il corpo principale del Festival, con reading poetici, performance musicali, laboratori per le scuole, incontri con autori, tavole rotonde e momenti informali pensati per favorire l’incontro tra artisti e cittadini. Poeti italiani e internazionali, affermati ed emergenti, offriranno il loro sguardo sul mondo, trasformando la piazza in un vero laboratorio all’aperto di parole e relazioni.

Accanto a questo cuore pulsante, prende forma un’iniziativa preziosa: la fiera della poesia, curata dalla Libreria Mondadori di Cosenza, che accompagnerà ogni giornata del Festival con banchetti editoriali, incontri con autori, presentazioni di libri e novità dal mondo dell’editoria poetica. Uno spazio dove il libro torna protagonista, non come oggetto statico, ma come strumento di dialogo, scoperta, appartenenza.

Un finale sinfonico: Villa Rendano

A suggellare questa edizione del Festival sarà un appuntamento speciale, previsto per la serata di sabato 13 giugno, nella suggestiva cornice del giardino di Villa Rendano. Lì, tra alberi, architetture storiche e respiro naturale, l’Orchestra Sinfonica Brutia, diretta dal maestro Francesco Perri, presenterà uno spettacolo inedito che fonde musica e poesia. Un evento unico, in cui brani sinfonici originali si alterneranno a letture poetiche, creando un flusso continuo di emozione e bellezza. Un concerto pensato non solo come momento conclusivo, ma come vertice simbolico del dialogo tra le arti che il Festival promuove.

La poesia come necessità contemporanea

> “In tempi bui, la poesia non consola: sveglia.”

— Giovanni Raboni

Il Festival nasce da un’intuizione semplice quanto radicale: la poesia non è un linguaggio elitario o marginale, ma uno strumento profondo e accessibile per abitare il presente. In un mondo attraversato da crisi ambientali, culturali e relazionali, la poesia offre la possibilità di fermarsi, di ascoltare, di rielaborare l’esperienza collettiva e individuale.

Come ha scritto Carl Sandburg, “la poesia è il diario di un animale marino che vive sulla terra e desidera volare”. In essa convivono l’immanenza e il sogno, il radicamento nella realtà e la tensione verso l’altrove. È per questo che, oggi più che mai, la poesia appare come un linguaggio necessario: perché accoglie le fratture del nostro tempo e le trasforma in visione, in respiro, in presenza.

Anche Charlie Chaplin – un artista della parola silenziosa – definì la poesia “una lettera d’amore indirizzata al mondo”. È questa l’anima del Festival di Cosenza: un messaggio d’amore collettivo, rivolto non solo agli amanti della poesia, ma a tutti coloro che sentono il bisogno di bellezza, di profondità, di verità.

Cultura come atto comunitario

Il successo crescente del Festival dimostra che la cultura è ancora oggi un motore vivo di comunità, quando è capace di parlare alla città, di coinvolgerla, di mescolarsi alla vita quotidiana senza perdere il proprio rigore artistico. La scelta di spazi aperti e pubblici, la varietà delle proposte, l’intreccio tra poesia, musica e libri: tutto concorre a fare del Festival della Poesia di Cosenza un modello di progettazione culturale inclusiva, profonda, condivisa.

In una società che tende a semplificare, polarizzare, disgregare, il Festival offre l’opposto: complessità, ascolto, dialogo. È un invito a rallentare, a stare, a restituire valore alla parola pronunciata e ascoltata con attenzione. È un luogo di senso, dove la parola poetica non viene spiegata, ma vissuta.

In conclusione, la terza edizione del Festival della Poesia di Cosenza è molto più di una rassegna culturale. È una dichiarazione poetica d’amore per la città, per le parole, per le persone. È la prova che la poesia non è morta, ma cammina, respira e si reinventa. E lo fa in mezzo a noi, nella piazza, nei libri, tra le note, negli occhi di chi ascolta.

La pena ha senso ? – prof. Eugenio Raùl Zaffaroni

Buon giorno cari Amici e Accademici, mercoledì 21 maggio 2025 alle ore 18:30 vi sarà la Lectio Magistralis, che si sarebbe dovuta tenere lo scorso anno, del Ch.mo professore Zaffaroni, Emerito di Diritto Penale e Criminologia presso l’Università di Buenos Aires già Giudice della Corte Interamericana dei Diritti Umani e Accademico Onorario dell’Accademia Cosentina.
L’evento Accademico viene organizzato unitamente al Comune di Cosenza e all’Istituto di Studi Penalistici Alimena-UNICAL presso la Sala di Rappresentanza del Comune di Cosenza.
La Lectio Magistralis ha per titolo:
“La pena ha senso?”
Al Chiarissimo Professore Zaffaroni l’Accademia porgerà la Pergamena di Accademico Onorario e il Signor Sindaco di Cosenza, Avv. Franz Caruso, darà il Sigillo della Città.
Vi aspetto.
Grazie.
Il Presidente
Antonio d’Elia